NOI SIAMO QUELLO CHE SIAMO


"LO SPETTACOLO, LA CULTURA NON E´ ROBA CHE SE ... MAGNA" .

Mi viene da pensare che cé qualcuno che ci deve guadagnare molto a discapito di tanti altri,  oltre alla crisi e  alle produzioni perche´ si sono trasferite all´estero dove la mano d´opera sembra costi molto meno. Chi oggi riesce ancora a lavorare con contratti a termine (fantasma) i quali solitamente non vengono mai firmati, vengono, sempre piu´spesso, sostituite con figure meno professionali.
Le produzioni risparmiano su tutto, quindi oggi preferiscono assumere  ragazzi che sappiano usare un computer velocemente,  invece di professionisti che dovrebbero essere pagati  adeguatamente.
Nel rapporto qualita´/prezzo oggi cio´che conta e´soprattuto il prezzo; piu´basso e meglio e`, la qualita´ ha poca importanza.
Una gran bella soddisfazione per quelli che per una vita  hanno studiato e lavorato creandosi una credibilita´professionale, vedere, dopo anni di fatica e sacrifici, il proprio lavoro perdere il suo valore.
Forse perche´ ho un ricordo romantico  del mio lavoro o forse perche´e´gia´da tempo che non c´e´piu´ tempo per riflettere,  per lo scambio di idee, forse perche´la crisi che mi ha costretta ad allontanarmi dai miei ideali e sento che questo mio percorso di vita si e´concluso mentre un tempo apparteneva alla mia stessa vita, sento di aver perso una parte di me stessa. Una cosa e´certa , questa esperienza fa parte di me e di quello che sono, mi ha dato soddisfazioni, equilibrio, serenita´e una tranquillita´economica importante per vivere sereni.

Osservando cio´che e´successo nel mio settore ed accorgendomi anche di cio´che e´accaduto negli altri,  pur non avendo figli,  mi chiedo  come i nostri giovani possano insersi nel mondo del lavoro e che tipo di formazione potranno ottenere  e  nello stesso tempo penso a come noi, della nostra generazione, a come potremmo  essere riutilizzati attraverso le nostre esperienze e capacita´ in nuovo lavoro,  invece di essere di peso non solo a  noi stessi  ma anche allo Stato,  che ci ignora e ci fa sentire completamente inutili togliendoci la nostra dignita´.

Ai  miei tempi nel mio lavoro esisteva  la "gavetta" ovvero quello che oggi viene definito Stage. Era un modo  per imparare e mettere in pratica cio´che avevi studiato o visto solo fare. Questa fase poteva variare  per diversi motivi e non si percipiva nessun tipo di compenso tanto meno un rimborso spese, anzi il piu´delle volte bisognava considerarsi fortunati se qualcuno ti accoglieva nella sua moviola come apprendista. Soltanto quando avevi imparato tutto cio´che c´era da imparare ed eri diventato completamente autonomo nel lavoro, se qualcuno della moviola veniva a sapere che un altro montatore aveva bisogno di un rinforzo durante la lavorazione di un suo film potevi avere la fortuna che lui stesso ti proponesse se eri all´altezza della situazione.
Mi  ricordo ancora come se fosse oggi quando cominciai a numerare la pellicola  16 mml con la china bianca, poi passai alla 35mml, successivamente a mettere a posto i tagli dal cesto di una scena appena montata, cio´significava  arrotolari per poi custodirli dentro delle scatole di latta tonde o rettangolari con scritto fuori il nome del film e il numero della sequenza montata. Imparai a fare perfettamente le doppie giunte  sul positivo dei rulli  del film  prima di mandarli in proiezione,  per non rischiare che si rompesse la pellicola dopo la visione, etc, etc.
Lo ricordo come un periodo bellissimo anche se molto faticoso,  ma pieno di entusiasmo,  ricco di passione e tanta voglia di imparare con  l´idea di futuro, cosa alla quale oggi non penso proprio, perche´ mi fa gia´ troppa fatica pensare al presente come a tantissimi di noi.
Tutto questo per dire che mi sento molto solidale con tutte quelle persone che hanno  fatto scelte seguendo i propri sogni, anche se oggi mi chiedo spesso se ne e´valsa davvero la pena, nonostante tutto la risposta e´sempre: SI!

(Carlotta Funari)

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