Smetto di leggere le cattiverie che stanno scrivendo su di me nei profili della Zapparoli .. non ho parole



 Se  mi chiedessero di presentarmi  direi sono Carlotta Funari, figlia di Gianfranco Funari, a meno che qualcuno non mi voglia privare anche del cognome o servirsene come sgabello per la smania di apparire. Chi mi conosce sa che sono una persona schiva che non ama i riflettori e che ha sempre scisso la sua vita da quella di un papà noto. La gente ha dovuto scoprire per caso che io ero figlia del “giornalaio” più famoso d’Italia che dava voce agli ultimi.   Adesso, però, c’è qualcuno che usa ogni attimo della mia vita per farsi pubblicità e guadagnarsi le pagine dei rotocalchi. Tutto questo mi obbliga a rompere il silenzio e a fare chiarezza soprattutto nel rispetto della memoria  e dei sentimenti  di un uomo che non ha mai fatto mistero sull’amore che lo legava a sua figlia.  Dio solo sa quanto ho sofferto per aver vissuto  lontano da questo papà che preso dai suoi mille impegni e dalla sua vita  pubblica e privata era inafferrabile.  Sono cresciuta con i nonni.  Quando le strade di una coppia si dividono  i piccoli non possono dividersi in due  e il cuore ne esce ampiamente compromesso  e ferito.  Si soffre, eccome se si soffre. Di riflettori poco me ne importa, anzi tendo sempre a scappare e ad evitare di finire nel circuito di una macchina televisiva o di giornali  che per fare audience o vendere non esitano a calpestare e a violare anche i più nobili dei desideri.  Certo che però  non tutti la pensano come me e c’è qualcuno che pur essendosi creata una nuova vita affettiva,  dopo aver “amato” fino allo spasimo mio padre,  non esita a starmi alle calcagna utilizzando ogni mio respiro, quasi come se qualsiasi cosa che riguardi i Funari fosse di sua proprietà.  Veramente non capisco… Mi viene negata persino l’apposizione di una lapide in sua memoria con atteggiamenti assurdi.  Al sindaco di Boissano la lapide dell’artista Pep Marchigiani non piace…  forse perché nel rispetto dello spirito satirico e goliardico che ha sempre contraddistinto Gianfranco Funari.   D’altronde papà amava scherzare e sdrammatizzare sulle cose serie.  Altro motivo di attrito: non piace:” Il popolo italiano pose”.  Bene il sindaco fa prevalere la sua volontà personale su quella popolare.  Fin qui mi incacchio, ma non mi incazzo. Ma quando poi vedo rimbalzare di nuovo il nome della signora  Zapparoli  su una vicenda strettamente personale la rabbia e il dispiacere si fondono .  Ma cosa vuole questa donna che continua a ferire la sensibilità di una figlia mettendosi in antitesi su tutto?  Capisco che così facendo si fa gossip, ma un pochino di umanità c’è? Cammini con le sue gambe e non utilizzi me come strumento per la sua visibilità.   Non tollero tutto questo.   Possibile che mi si ferisca in continuazione? Sono cresciuta nell’ombra di un padre famoso con tutte le carenze affettive che ne sono derivate.    Devo forse chiedere il permesso per poter  tenere vivo  il ricordo di mio padre?   Mi si vuole precludere anche dopo la sua morte la possibilità di rinsaldare i legami con lui. La povera missionaria che ha fatto assistenza fino all’ultimo esclusivamente per amore e senza trarne nessun vantaggio  non perde occasione per ostentare e mettermi in cattiva luce.   Dice di essere favorevole alla lapide e poi sostiene che l’amministrazione comunale ligure ha ragione… ma da che parte sta? Viene lecito dire sempre da          quella che dà più visibilità se no la polemica non si infiamma e non scatta l’interesse mediatico.  Morena, Morena il gioco è vecchio e inflazionato.   Io non ci casco e piombo nello sconforto più totale.  Abbi rispetto almeno per l’amore che mio padre aveva per me… quello non lo puoi negare e non certo puoi sovrapporti.  Non puoi impossessarti di quell’amore: quello non si vende,  non si svende e non si compra.  Impara a viaggiare con le tue gambe e lasciaci in pace. Impara a farti apprezzare per quello che sei e non per un cognome acquisito, forse, ne recupererai in dignità e vedrai che gli italiani ti ameranno di più. Certo che la polemica a senso unico finora ti ha tanto agevolata perché sei riuscita a fare plagio  su una parte dell’opinione pubblica.  Il mio essere schiva e diciamolo pure timida è stata un’altra arma di vantaggio. Complimenti a te…  Adesso, però,  ho deciso di parlare per legittima difesa.

Commenti

Post popolari in questo blog

A Carlotta Funari.

CARLOTTA FUNARI INTERVISTE TI VA DI BALLARE?LATINO E TARGA IN MEMORIA DI GIANFRANCO FUNARI Aprile 2015