L OPERA DI PEP MARCHEGIANI DEDICATA A MIO PADRE CERCA UN POSTO


Mi piacerebbe trovare un posto a Roma dove poter esporre quest´ opera, gentilmente donatami dal suo autore, il famoso artista Pep Marchegiani e il suo mecenate. Scrissi molti mesi fa all ufficio del protocollo del comune Boissano (SV), dove mio padre ha vissuto per molti anni anche con suoi genitori i miei nonni che sono sepolti nello stesso cimitero, ma con il sindaco di Boissano riuscii a parlarci solo diverso tempo dopo che mi disse che la mia proposta protocollata non era stata accetta dalla giunta. Ora se fosse possibile mi piacerebbe trovare un luogo qui a Roma per poterla esporre, dove mio padre e´nato e ha vissuto per molti anni e dove anch io sono nata e ancora vivo. Se qualcuno potesse dare dei suggerimenti gli sarei veramente grata. (Carlotta)

Pep Marchegiani è un “artista pop”, espressione della  ”popular art”, arte popolare che  ha un grandissimo coefficiente di penetrazione nell’immaginario collettivo e popolare. Di eccelsa bravura Pep colpisce l’osservatore delle sue opere  con graffiante ed equilibrato cinismo, realizzato  attraverso  l’oggettività dei suoi lavori. Non vi è in lui  intellettualismo astratto ma solo espressione di  arte di massa, ovvero  rivolta alla massa senza essere, nel suo caso,  anonima.  Arte di Pep  guarda il mondo esterno  che è composto di immagini pluriprostituite che rappresentano il folclore urbano. Un folclore fatto da fumetti che ritengono di essere  uomini.   Volerli   fissare in una manifestazione artistica  fanno di lui  un artista anarchico, provocatorio e critico. Fortemente critico,  perché Pep deride i soggetti ritratti e li  trasforma attraverso il  verbo dell’arte,  della   derisione e dell’umorismo. Un Pep   irrispettoso e stravagante che  prova disgusto espresso  attraverso  la sua libera creatività. Potrebbe titolare una sua  esposizione con un semplice: “Io li vedo così!”. Pep  manipola le   immagini e le riproduce in modo assolutamente personalizzato in immagini di  arte colta o, se preferite, controcolta.  Raffigura  le icone dell’immaginario collettivo:  i famosi ed i politici  di cui svela le idiosincrasie e i paradossi. Pep si esprime attraverso l’arte  la decadenza della società in profonda crisi etico, politica ed economica.  Svela il lato nascosto, oscuro, delle immagini propinate dai mass media, rendendoci così coscienti della manipolazione mediatica che subiamo costantemente. Il détournement che opera Pep si evince sin dai titoli dei suoi ritratti, come ad esempio “Pope art”, il ritratto di Papa Benedetto XVI, “Obamone” con un grasso Obama tatuato, il “Self Portrait Made in Vatican” con le mutande Jesus & Gabbana o il ritratto bisex di Frida Kahlo e Dali “FriDali”. L’arte di Pep è  quindi  intrinsecamente politica ed  in contrasto, come dicevo prima,  con il linguaggio astratto e concettuale. Pep ha un  senso etico di responsabilità sociale  che compie attraverso la  sua versatile produzione artistica. Splendida la sua  lapide di marmo raffigurante un Gianfranco Funari ironico e dissacrante nelle vesti di Superman.   L’immortale “giornalaio”,  ed in quanto tale  supereroe italiano e simbolo di ciò che l’Italia dovrebbe essere. Il giornalaio che ha dato uno storico contributo nel veicolare cose e persone senza enfasi e   sempre   con i piedi ben piantati per terra.  Con i tempi che corrono Pep Marchegiani non ha irriso e deriso lo storico conduttore,  ma  ha realizzato una lapide che ricorda anche  lo stato di abbandono della sua tomba. L’idea di Pep è chiara e straordinariamente amorevole  nei confronti di Gianfranco.  La lapide    è stata realizzata con il supporto economico di Mirko Tocchio,  e riporta  oltre che l’immagine, il nome e le date di nascita e di morte, con  lo slogan “ho smesso di fumare” voluto da Funari  e la dicitura “Il popolo italiano pose”. Carlotta Funari ha ringraziato l’artista  per l’originalità del pensiero e vorrebbe   esporla  gratuitamente a Boissano, città a lui tanto cara. 
Roberto Cristiano
(10 marzo 2013)

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